Diversità intellettuale e creatività
“Quando uno scienziato anziano e stimato dice che una certa cosa è possibile, con quasi assoluta certezza ha ragione; quando dice che è impossibile, il più delle volte si sbaglia.” (Arthur C. Clarke, scienziato e scrittore)
Per ogni azienda la crescita rappresenta il fattore chiave per il successo, ma affermare la propria competitività nei confronti della concorrenza in modo efficace è fondamentale mettere in atto il pensiero creativo. Infatti, un recente studio di Adobe e Forrester ha rilevato che l’82% delle aziende ritiene vi sia un legame stretto tra creatività e risultati di business e mette in luce come le imprese che promuovono attivamente il pensiero creativo al proprio interno, superino i competitor in termini di crescita economica, quota di mercato e leadership competitiva.
Eppure produrre idee creative che portino valore all’azienda è molto più facile a dirsi che a farsi. Quindi qual è l’approccio più adatto a promuovere la creatività all’interno delle aziende? La creatività è molto spesso vista come un ‘dono’ o una capacità innata che solo alcuni possiedono. Eppure possiamo essere tutti più creativi, laddove ci venga dato lo spazio per poterlo essere.
Per poter far leva sulla creatività, le imprese devono considerare le peculiarità dei propri dipendenti. Tutti noi, infatti, abbiamo abilità, punti di forza e debolezze individuali ed è solo abbracciando la ‘diversity’ intellettuale che possiamo attingere a queste risorse.
Oggi ne siamo più consapevoli: le persone apprendono in modi diversi. Allora, perché non trattare il processo creativo in modo differente? Alcune persone risultano più creative quando lavorano da sole, mentre altre necessitano dello stimolo del team per generare idee creative. Dato che la creatività è un concetto ampio e presuppone diversi tipi di idee e stili creativi, ecco che combinare un gruppo di persone con diversi livelli di esperienza e modi di pensare genererà un ambiente di diversità intellettuale.
Favorire la creatività non significa solo mettere insieme persone con tratti creativi diversi, ma vuol dire riunire i rappresentanti dei vari dipartimenti aziendali in modo da condividere conoscenze diverse, capacità e prospettive per progettare un approccio collaborativo che ottimizzi le competenze e l’esperienza di ogni individuo.
Secondo una ricerca di Psychology Today, gli individui definiti ‘creativi’ si differenziano per la capacità di adattarsi a quasi tutte le situazioni e per utilizzare tutti gli strumenti e modalità a disposizione per raggiungere gli obiettivi. In questo senso i programmi di collaborazione online rappresentano lo strumento perfetto per permettere a persone diverse di lavorare insieme – indipendentemente dal luogo in cui si trovano – e di incoraggiare la diversità intellettuale. Per esempio, i dipendenti di divisioni aziendali, filiali o linee di business diverse possono partecipare a riunioni di brainstorming e contribuire con nuove idee.
Nuovi strumenti e nuove modalità di lavoro Le nuove tecnologie rendono possibile un approccio di questo tipo grazie a soluzioni che consentono a team di lavoro di realizzare riunioni a distanza come se si trovassero nello stesso luogo. Tutto questo è possibile grazie a caratteristiche tecniche di audio, di immagine e chat di alta qualità presenti all’interno delle nuove piattaforme. Alcuni strumenti di collaborazione online offrono anche funzioni avanzate, come lo screen sharing e il ‘white boarding’ (lavagna virtuale), che facilitano la comunicazione e creano un ambiente di fiducia in cui tutti possono condividere i propri pensieri creativi. O ancora, possono offrire ai partecipanti alla riunione una migliore comprensione reciproca, grazie alla possibilità di interagire in un modo più ‘fisico’ rispetto a una conversazione telefonica tradizionale.
In sintesi: anche se la forza lavoro di delle aziende è collocata in diverse aree del mondo, i gruppi di lavoro eterogenei possono costituire la chiave di successo per produrre le migliori idee creative che promuovono la crescita del business, le quote di mercato e la leadership competitiva.