MOSÈ E IL NUMERO CHIUSO
Mosè arranca a fatica giù dal monte Sinai, tavole in mano, e annuncia al popolo riunito ad aspettarlo: “Ho una buona notizia e una cattiva. La buona è che l’ho convinto a scendere a dieci. La cattiva è che non ha tolto l’adulterio…”
La buona notizia è che il Tar del Lazio ha detto no al numero chiuso all’Università statale di Milano. La cattiva notizia è che la didattica in alcuni atenei è impossibile.
La motivazione della sentenza del Tar la leggeremo ma il punto è che la legge 264/99 prevede il numero chiuso solo quando non vi è sufficiente capienza dei laboratori, non perché non vi sono sufficienti docenti.
Rimangono quindi inalterati alcuni punti:
- Bene che tutti possano seguire gli studi che più interessano
- Male che vi sia pochissimo orientamento per cui l’università in alcune discipline sforna solo laureati che riempiranno i call center perché in possesso di professionalità non richieste dal mondo del lavoro
- Bene il rispetto della legge
- Male la sostanza per cui la legge rimane vuota perché la didattica in alcuni casi è a un livello non all’altezza delle necessità.