L’assegno
C’era un uomo che aveva lavorato tutta la vita, aveva risparmiato tutti i suoi soldi, e quando si trattava di spenderli era un vero “avaro”.
Poco prima di morire, disse alla moglie: “Quando muoio, voglio che tu prenda tutti i miei soldi e li metta nella bara con me. Me li voglio portare con me nell’aldilà.”
E così si fece promettere con tutto il cuore dalla moglie, che quando sarebbe morto lei avrebbe messo tutti i suoi soldi nella cassa con lui.
Beh, poi morì. Al funerale era steso nella bara con vicino la moglie, vestita di nero, seduta affianco alla sua migliore amica.
Quando fu finita la cerimonia e si preparavano a chiudere la bara, la moglie disse: “Aspettate un momento!”
Aveva una piccola scatola di metallo, si avvicinò con la scatola e la mise nella cassa. Poi chiusero la bara e la portarono via.
L’amica che aveva assistito alla scena disse: “Ragazza, non pensavo che fossi così tonta da mettere tutto quel denaro la dentro con tuo marito.”
La mogie fedele rispose: “Senti, io sono una persona credente, non posso tornare sulle mie parole. Gli ho promesso che avrei messo quei soldi nella bara con lui.”
“Vuoi dire che hai messo tutto quel denaro li dentro con lui!?!?!?”
“Certo che l’ho fatto” disse la moglie “L’ho preso tutto, l’ho messo sul mio conto, e gli ho fatto un bel assegno…”
La storiella è nota.
Le prese in giro, nella vita quotidiana come sul lavoro sono all’ordine del giorno. Ognuno di noi le sperimenta sulla sua pelle tutti i giorni.
Siamo così sommersi quotidianamente dalle notizie di mille soprusi, scandali e ingiustizie che ormai siamo diventati impermeabili a tutto. Nessuno si indigna più. Ormai ci lasciamo scivolare addosso ogni cosa, accettandola passivamente. Siamo talmente assuefatti ai tanti problemi che le ingiustizie e gli scandali che leggiamo tutti i giorni sul giornale ci sembrano normali.
Nel nostro paese tutti ammettono che non c’è più certezza del diritto. Questo fatto sta ledendo non solo la nostra vita quotidiana ma anche le possibilità di crescita economica.
Una recente indagine sulla scarsa attrattività del nostro Paese per gli investimenti internazionali indica la crisi della giustizia e la cieca burocrazia pubblica le prime due cause che tengono lontani gli investitori stranieri. Ma senza i loro soldi noi da soli non riusciremo a uscire davvero dalla crisi.
Non solo: illegalità porta nuova illegalità. Ormai siamo immersi in una cultura in cui tutto è lecito. Anche nella nostra vita quotidiana per chi sgarra non proviamo sdegno, anzi. Lasciamo perdere, o forse quasi ci diamo degli stupidi perché non lo facciamo anche noi. Tanto, ormai…
Facciamo delle nostre aziende, dei nostri posti lavoro, della nostra vita quotidiana un posto pulito, dove lo sdegno sia doveroso. Per sovvertire l’attuale stato di cose ci aspetta un cambiamento epocale, culturale e operativo.
Ma ogni vero cambiamento epocale deve partire dal basso, da ognuno di noi.
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