DARE E AVERE
L’uomo più ricco del mondo decise di cercare il CFO più arguto del mondo. Assoldò quindi le migliori società di executive search e questi, dopo molte prove, ne selezionarono tre.
L’uomo più ricco del mondo decise quindi di procedere con un breve incontro. Conosciuto il primo, immediatamente gli chiese: “ 2 + 2 fa 4 o 5?”
L’uomo lo guardò fisso e disse: “Nel tredicesimo secolo, Leonardo Fibonacci scoprì che lasciando in una gabbia due conigli maschi e due conigli femmine si ottenevano ben più di quattro conigli. Se ne deduce empiricamente come “2+2 sia più vicino a 5 che a 4”. Il grande CFO continuò: “Nonostante questo approccio cauto, i suoi contemporanei lo trattarono come un pazzo; il suo approccio di sottostimare il numero di conigli si è però conservato fino ad oggi, tanto che il modello che da lui prende il nome considera che da ogni coppia di conigli ne nascono solamente due a ogni parto. Chiunque abbia visto i conigli figliare capisce il problema…”
L’uomo più ricco del mondo fu sicuramente colpito dalle considerazioni del primo CFO. Non ancora convinto, però, volle incontrare anche il secondo, a cui sottopose l’identica domanda: “2 + 2 fa 4 o 5?”
Pronta la risposta: “Senza alcun dubbio 4. In realtà, se provassimo a sommare 2.4 + 2.4 = 4.8; operando a virgola fissa e arrotondando i valori all’intero più vicino, potremmo ricavare che 2+2=5. Non ci creda. È solo un gioco per turisti. La matematica non è un’opinione. 2+ 2 = 4”.
“Sembra molto sicuro di sé – replicò l’uomo più ricco del mondo – ma non sono ancora convinto”
Ogni dubbio però gli sparì quando incontrò il terzo CFO. Immediatamente riconobbe in lui il più arguto CFO del mondo!
“2+2 fa 4 o 5?”
“Dipende. In dare o in avere?”
Scrivo questo editoriale poche ore dopo la fine dell’ultimo Congresso AIDP di Assisi. Veramente interessante, a mio avviso uno degli appuntamenti HR di più alto livello da alcuni anni a questa parte. Davanti a più di 700 partecipanti si è dibattuto di molti temi, critici e attuali. Il titolo “Intelligenza artificiale e intelligenze umane. Quando il plurale fa la differenza”, pur intrigante, ancora non riesce a sintetizzare la ricchezza di stimoli ed esperienze presentate.
Tra i molti temi analizzati, un elemento mi ha colpito più di ogni altro: il clima che si è generato. Positivo, appassionato, franco, sempre molto sereno. Lì ho ritrovato il vero spirito dell’associazionismo tra colleghi. AIDP è un’associazione di persone. Nessuno doveva rappresentare la propria azienda o una parte precostituita. Lì si era semplicemente tra colleghi che avevano voglia di ascoltare, capire, confrontarsi. 2 + 2 non fa 3, 4 o 5 a seconda che sia un debito o un credito. Anche sulle cose semplici, così come su quelle più complesse, ci si può confrontare con serenità e trasparenza. Di questi tempi non è cosa da poco. Nel nostro Congresso dare e avere era circolare. Ad Assisi mi sono sentito orgoglioso di far parte di AIDP.
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