Over 50. Io una soluzione ce l’avrei…
C’è un incendio in un palazzo. A una finestra del decimo piano si affaccia un signore non più giovanissimo, un classico over 50. Accorrono i pompieri e stendono il telone:
– Coraggio, si butti! – grida il capo dei pompieri.
Il signore ubbidisce, ma, a causa dell’altezza o del telone troppo teso, rimbalza e ritorna sul davanzale della finestra. Così per tre tentativi di seguito.
Alla fine, il capo pompiere si rivolge a uno dei suoi uomini:
– Non possiamo andare avanti così. Passami il fucile: cercherò di abbatterlo in volo.
La battuta mi è tornata in mente guardando alcune cifre uscite in questi giorni sui giornali
Provo a sintetizzarle:
- entro il 2040 usciranno dal mercato del lavoro 3 milioni di lavoratori attivi
- già oggi il 47% delle ricerche di personale non vanno a buon fine per mancanza di candidati
- le direzioni HR davanti a questi dati fanno soprattutto due cose. La prima è cercare di migliorare la propria immagine come employer branding, la seconda è rivolgersi a una società di selezione, mantenendo però inalterato il profilo ricercato. Quasi nessuno pensa di allargare il target di riferimento tra cui cercare il candidato con le skill necessarie
- nello stesso tempo, tra gli over 50 che perdono il lavoro solo 1 su 4 lo ritrova. Gli altri,in genere, non arrivano nemmeno al primo colloquio in un qualsiasi processo di selezione (escluso gli operai e i dirigenti)
- il tasso di turnover nelle imprese italiane è in continuo aumento. Uno studio di Gallup mostra che il turnover può costare alle aziende tra il 100% e il 200% del salario annuale del dipendente sostituito, a causa dei costi di reclutamento, formazione e perdita di produttività
- un over 55 che entra in azienda garantisce sicuramente continuità per i prossimi 10 anni.
Devo andare oltre?! Non dico di assumerli, questi over 50, ma almeno inserirli nei processi di selezione. Altrimenti, prendiamo il fucile e abbattiamoli direttamente in volo!
Paolo Iacci, Presidente Eca, Università Statale di Milano